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Forster, Edward Morgan.

Romanziere e saggista inglese. Educato a Cambridge, provò ben presto l'ansia di uscire da un mondo troppo angusto facendo viaggi in Paesi (Grecia, Italia, India) che furono fonte di ispirazione per i suoi romanzi. Frutto di un soggiorno italiano furono Monteriano (1905) e Camera con vista (1908) mentre è ambientato a Cambridge Il viaggio più lungo (1908). Nel 1910 usciva Casa Howard e nel 1924 Passaggio in India, certamente il suo romanzo più riuscito per la rappresentazione realistica e simbolica dei difficili rapporti anglo-indiani. La produzione narrativa di F. fu completata dai volumi di racconti L'Autobus celeste e altre storie (1911) e L'eterno momento (1928). Da allora la sua attività si esplicò solo in volumi di saggi e di ricordi, tra cui segnaliamo l'importante Aspetti di novella (1927), raccolta di conferenze tenute a Cambridge, Arbinger Harvest (1936) che raccoglie saggi su Eliot e, tra gli altri, su Beethoven, una monografia su Virginia Wolf (1942) e infine Marianne Thornton (1956), realistico quadro di costume ispirato alla storia di una zia dell'autore. Solo dopo il 1940 i romanzi di F. furono pienamente apprezzati, soprattutto Casa Howard e Passaggio in India, che conservano intatta la loro vitalità. Movendo da un atteggiamento di tolleranza e dall'istanza etica di dimostrare la superiorità di ciò che è spontaneo e naturale nei confronti dello snobismo intellettuale e dei preconcetti razzisti, a F. importa soprattutto l'espressione di un mondo interiore di cui osserva le passioni con straordinario acume e pronunciato distacco, e la qualità dello stile che, volutamente disadorno, resta insuperabile nei mezzi toni, nel suggerire più che nel rappresentare. Postumo, per volere dell'autore usciva nel 1972 Maurice, romanzo giovanile che ha al centro il problema dell'omosessualità, da cui F. era stato segretamente tormentato (Londra 1879 - Coventry 1970).